Perché le posate?

15th May 2019
Perché le posate?

Coltello da pesce, collezione Carmen de La Tavola.

 

Dopo smartphone, tastiere, sapone e maniglie, le posate rientrano indubbiamente tra i 10 oggetti più utilizzati su base giornaliera.

 

Sono diventate un'estensione del nostro stesso corpo, strumenti che impugniamo e impieghiamo in modo talmente naturale da non prestarci quasi più attenzione; crescere comporta acquisire familiarità con una serie di gesti che gradualmente si perfezionano fino a diventare abitudini. Che fine ha fatto quel tipo di entusiasmo che trasformava ogni comunissimo oggetto in una straordinaria scoperta?

Vi siete mai chiesti quindi chi ci ha introdotti a tali strumenti senza tempo chiamati posate?

 

Londra, 1851, The Great Exhibition - (ph. credits vam.ac.uk)

 

Stando agli archivi, la parola "posate" ebbe origine verso la fine del XIX secolo. La prima apparizione del termine stampato su carta risale al 1851 nel catalogo ufficiale della Great Exhibition, ovvero la prima di una serie di esposizioni mondiali volte a celebrare le opere dell'industria di tutte le nazioni. La fiera, alla quale parteciparono sei milioni di persone, tra cui Charles Darwin e Dickens, si svolse presso il Crystal Palace di Hyde Park, a Londra, un edificio progettato appositamente per ospitare l'evento; 25 paesi vi esposero i loro prodotti, tra cui la prima macchina per il voto, diverse forme e dimensioni dei diamanti più rari e puri del mondo, un telescopio acromatico e, naturalmente, posate.

 

London 1851, The Great Exhibition - (ph. credits: mashable.com)

 

Precisamente, il termine si riferiva al vasellame in toto piuttosto che alle mere posate; utensili quali forchette e cucchiai presero il nome di posate solo nella metà del XIX secolo in modo da distinguersi dagli articoli di vasellame, il primo termine appunto usato per classificare ciotole, padelle, pentole, tazze e altri recipienti di metallo con profondità.

 

Posateria Premiere de La Tavola, finitura Retrò

 

I primissimi utensili alimentari furono ricavati da ossa e pietre; più tardi, le conchiglie, il legno e infine il metallo tra cui acciaio, ferro e bronzo si fecero spazio contribuendo alla formazione di tali utensili. Sebbene il cucchiaio sia il pezzo più vecchio mai prodotto, le forchette sono quelle che hanno subito i maggiori cambiamenti nel corso dei secoli.

È grazie ai Romani se ora abbiamo forchette con due punte; infatti, nel Medioevo, le posate erano utilizzate come pezzi a servire, per trasformarsi poi in pezzi più piccoli per motivi di comodità e diffusione d’uso. Si dice che le forchette vennero introdotte per la prima volta su un tavolo durante l’undicesimo secolo a Venezia, per mano di una principessa bizantina in visita. In ogni caso, i coltelli devono essere considerati il ​​primo utensile alimentare mai inventato, a causa del loro impiego in attività legate alla caccia.

(ph. credits queensofsienna.com)

 

Diversi materiali preziosi o semipreziosi sono stati impiegati per la lavorazione del manico delle posate, che nel corso dei secoli ha subito una vera e propria trasformazione: dalla forma appuntita per estrarre le lumache dal guscio, alle decorazioni impreziosite con gemme, il manico delle posate è la parte più adatta  ad essere personalizzata.

La società del XVIII secolo era tipica associare l'argenteria alle donne benestanti delle classi più elevate, infatti le famiglie abbienti usavano far incidere le proprie iniziali sul manico del loro set di posateria. L'utilizzo dell'argento per la fabbricazione di utensili da cucina fu introdotto dai Romani; da allora, sono considerati argenteria tutti quegli articoli composti di 925 parti in argento e 75 parti di un altro metallo, solitamente rame.

 

Posateria Premiere de La Tavola, in acciaio inox con finitura lucida.

 

Nel corso degli anni e grazie allo sviluppo dell'industria metallurgica, le posate divennero sempre più comuni e trovarono il loro spazio sulle tavole di ogni famiglia, fatte di acciaio e altri materiali, fino all’avvento del secondo dopoguerra, quando vennero introdotte le posate usa e getta.

La plastica, infatti, sostituì la maggior parte dei materiali da cucina quali legno, vetro e metallo guadagnandosi la popolarità grazie a fattori quali peso, costo e versatilità. Giunse così il 1970 che diede vita alle “sporks”, un ibrido tra cucchiaio e forchetta.

Oggi si può scegliere tra una vasta gamma di materiali, finiture, forme, trame, personalizzazioni e dimensioni per le posate, e i designer danno libero sfogo alla propria immaginazione per inventare un nuovo modello di posate che non passi inosservato sulla tavola.

 

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